Una lettura critica del nuovo c.d. delitto di rave party ( illegale?).

Con l’art. 5, comma 1, d.l. 31 ottobre 2022, n. 162, l’esecutivo, con la forma del decreto legge, ha introdotto una nuova fattispecie di reato, che nel linguaggio comune è divenuto il reato di “rave party”, a volte con la precisata appendice “illegale”. La norma, disposta dall’art. 434 bis del codice penale, è rubricata “…
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È possibile la corresponsione del mantenimento direttamente al figlio maggiorenne?

L’art. 30, comma 1, Cost., come noto, dispone che “è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio”. Tale dovere di mantenimento, richiamato altresì agli artt. 315-bis, 316-bis, 337-ter e 337-septies c.c., sussiste anche se i figli sono maggiorenni, ma non economicamente indipendenti. In particolare, in…
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Strumenti per la risoluzione alternativa delle controversie: mediazione e negoziazione assistita

Non è una novità che il sistema giudiziario italiano sia oberato di procedimenti: i tribunali italiani, in altri termini, sono congestionati da un’immensa mole di procedure, che faticano a smaltire. Per tentare di ridurre il numero dei casi che approdano dinanzi alle autorità giudiziarie e, conseguentemente, la durata media dei procedimenti, il legislatore ha introdotto…
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L’evento lesivo durante una competizione sportiva: quando ha rilevanza penale?

Una recente pronuncia della giurisprudenza di legittimità (Cassazione penale sez. IV, 28/10/2021, n. 8609) ha analizzato la questione dell’evento lesivo verificatosi in occasione di una manifestazione sportiva. Nella specie, Tizio ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello di Venezia che aveva confermato le statuizioni civili a suo carico, in relazione al…
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La grave infermità psichica del detenuto può da sola garantire l’applicazione della detenzione domiciliare in seno di quella carceraria

All’esito del processo penale, l’imputato ritenuto colpevole di un determinato reato dovrà scontare la pena irrogata dal Giudice, in conformità a quanto stabilito dalla legge. Tuttavia, in casi eccezionali, il soggetto condannato può chiedere al giudice che l’esecuzione della propria pena sia rimandata.  Ciò significa che, in presenza di determinate condizioni, tassativamente previste dagli artt.…
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Il contratto di convivenza

La L. 76/2016, meglio conosciuta come “Legge Cirinnà”, ha introdotto importanti novità all’interno del nostro ordinamento giuridico. Indubbiamente, l’elemento di maggior risonanza, a livello mediatico e sociale, è stato rappresentato dall’istituzione dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, quale specifica formazione sociale ex artt. 2 e 3 Cost. Meno propagandata, ma sicuramente parimenti rilevante ed…
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Infortunio sul lavoro e risarcimento del danno differenziale

Sul datore di lavoro grava sia un generale obbligo di neminem leadere sancito dall’art. 2043 c.c. sia un più specifico obbligo di protezione dell’integrità psico-fisica del lavoratore affermato dall’art. 2087 c.c. Nel dettaglio, l’art. 2087 c.c. impone al datore di lavoro di adottare, nell’esercizio dell’impresa, ogni misura che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e…
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Il confine tra il reato di maltrattamenti ed il reato di stalking contro l’ex convivente

La Suprema Corte di Cassazione si è più volte occupata di tracciare il discrimen tra il delitto di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e quello di atti persecutori (art. 612-bis c.p ) nel caso specifico in cui, cessata la convivenza, il soggetto agente perseguiti la persona offesa mediante condotte moleste e vessatorie. La Giurisprudenza di Legittimità,…
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Il curatore speciale per le decisioni sul futuro dei figli minori

L’articolo 336 del Codice civile prevede che, per i procedimenti relativi alla responsabilità genitoriale, tanto i genitori quanto i minori debbano essere assistiti da un difensore. A ciò si aggiunga che numerose sono le previsioni normative che richiamano la necessità di procedere alla nomina del curatore della persona minore di età, in una serie di…
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Padre condannato per diffamazione: avevano rotto un dente al figlio. Non è applicabile la causa di non punibilità della provocazione ai sensi dell’art. 599 c.p.

Un padre è stato condannato per avere, nel contesto di una conversazione con diverse persone, indicato un ragazzino come colpevole di un’azione vandalica. Nello specifico l’uomo era stato tratto a giudizio per aver diffamato un ragazzino “indicandolo, nell’ambito di una conversazione intrattenuta con più persone, come l’autore del danneggiamento di alcuni stipetti collocati presso una…
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